Vivaio Le Clematis
Vivaio Le Clematis

La coltivazione

Le clematidi per la loro versatilità, diversità dei fiori, periodi di fioritura ed infinita gamma di colori, sono le piante più idonee per essere coltivate in giardini grandi e piccoli od in vasi capienti sui terrazzi, leggiadre ed eleganti con i loro colori impreziosiscono ogni spazio verde.

Di seguito alcuni consigli pratici per coltivarle al meglio.

Per coltivare le clematidi bisogna eseguire correttamente la piantagione e l’esposizione.

La prima regola d’oro per coltivare con successo le clematidi è: “TESTA AL SOLE E PIEDE ALL’OMBRA”.

Per avere piante rigogliose bisogna scegliere una posizione del giardino dove possano avere le radici in un terreno fresco, umido ed abbastanza drenato, senza ristagno d’acqua e godere di una posizione luminosa o soleggiata a seconda delle cultivar.

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Es. foto 1 - Fiore Clematis Kiri Te Kanawa

Sostegni

Le clematidi come tutti i rampicanti hanno bisogno di un sostegno a cui aggrapparsi, che sia un graticcio di ferro o di legno piantato nel terreno o fissato ad una parete. Anche le reti metalliche a maglie larghe esistenti in commercio sono ottime per le clematidi.

In giardino la collocazione migliore per le clematidi è crescere a ridosso od appoggiate ad un’altra pianta rampicante, come ad una rosa, al Rinchospermum jasminoides (es. nella foto 2 di Rinchospermum j. e clematis Jackmanii), su di un Solanum, delle piccole edere, sull’Hydrangea petiolaris, ed ancora sulla Lonicera, l’Akebia, la Wistaria (glicine) facendo attenzione ad impiantarla a debita distanza. Anche con il Plumbago sono spettacolari, oppure si può lasciarle libere di salire su un albero, infatti le clematidi in natura crescono sopra alberi od arbusti, attorcigliando i loro viticci leggeri ma saldi intorno a rami e rametti senza peraltro danneggiare o soffocare la pianta che le ospita. Questa unione permette alla clematidi di avere più benefici: essere protette dal vento ed essere ombreggiate nelle ore più calde.

Ci sono anche clematidi  che  vengono utilizzate come copri suolo: guidate su appositi fili di ferro fissati a poco distanza dal terreno o lasciate su altre piante, rose a cespuglio, piccoli arbusti,  creano così graziose aiuole fiorite. 

Rinchospermum-e-Clematis-JackmaniiEs. foto 2 - Rinchospermum j. e Clematis Jackmanii

Il terreno

Le clematidi in piena terra preferiscono un terreno da neutro ad alcalino ma vegetano bene anche in terreni leggermente acidi. Per la coltivazione in vaso è sufficiente del terriccio universale di buona qualità.

Di regola il terreno dovrebbe essere fertile e friabile ma le clematis si adattano bene anche a terreni pesanti ed argillosi,  in questo caso è consigliabile aggiungere del letame maturo e sabbia grossolana per aumentare l’aereazione del terreno ed aggiungere del fertilizzante a lenta cessione che nutra la pianta nelle varie fasi di vegetazione e fioritura.

 

Cosa fare quando si acquista una clematide

Quando acquistate una clematide accertatevi che il pane di terra non sia completamente secco. In tal caso, se dovete piantarla in terra o in vaso, innaffiatela ed una volta scolata potete procedete alla sistemazione in vaso od in piena terra. Se decidete di ritardare la messa a dimora, in estate ponete le piante in ombra in modo che i raggi solari non surriscaldino i vasi neri, danneggiando le radici.

 

Per la messa a dimora in piena terra

Scavare una buca di almeno 50 cm di profondità e 40 cm di larghezza. Se la clematide si deve arrampicare su un muro, scavare la buca tenendovi lontano il più possibile dallo stesso, almeno 40 cm, questo perché di solito accanto ai muri il terreno è sempre arido.

Una volta preparata la buca è necessario mettere sul fondo una palata di stallatico maturo o pellettato, sopra una spolverata di terriccio sciolto, pressare per evitare che il terriccio scenda assestandosi, appoggiare la clematide con il pane di terra e la canna centrale inclinata verso il muro o supporto a cui andrà ad arrampicarsi (vedi es. foto 1) calcolando che almeno 1 nodo rimanga interrato, negli esemplari più vecchi vanno interrati anche 2 nodi.

E' consigliabile mettere una canna sopra la buca (vedi es. foto 3) in modo da calcolare la giusta distanza dal livello del terreno in cui và posizionata la pianta, ed aggiungere terriccio mescolato con concime a lenta cessione (seguendo le istruzione della casa) fino a ricoprire la buca.

Ricordare di ombreggiare il piede della pianta con un’altra piantina perenne o stagionale, che abbia un’altezza minima di 40-50 cm con portamento compatto, che non abbia radici che entrino in competizione con le radici della clematide.

coltivazione-in-terra
Es. foto 3 - Messa a dimora in piena terra

Per la coltivazione in vaso

Le clematidi sviluppano l'apparato radicale in profondità, abbisognano quindi di contenitori profondi, a seconda degli esemplari da impiantare, che siano alti dai 35 ai 50 cm,  preferibilmente in coccio. Importante è curare il drenaggio del fondo vaso con ciottoli od argilla espansa, circa 2 cm,  onde evitare che le radici abbiano ristagni d’acqua, accertarsi che i fori sul fondo del vaso siano sufficientemente ampi, evitare sottovasi altrimenti rialzare il vaso con degli spessori.

Nel caso vengano utilizzati vasi in plastica o resina, specialmente per esposizioni a sud molto assolate, sarebbe opportuno l'uso di un altro vaso più grande che possa contenere il primo vaso lasciando uno spazio vuoto tra i due, formando così un'intercapedine che và riempita di materiale isolante tipo argilla espansa o segatura; oppure addossare al vaso della clematide altre piante presenti sul vostro terrazzo o spazio verde, che ombreggino il vaso, meglio se anche la parte aerea della pianta. Quando si raggruppano le piante, l'una trae beneficio dall'altra, sia per l'ombreggiamento che per il vento, inoltre l'aspetto estetico risulta più armonico e naturale.

Utilizzare un terriccio universale sciolto di buona qualità, miscelato a del concime a lenta cessione (seguendo le dosi riportate nella confezione). Porre la clematide interrando fino a 1 nodo del fusto, circa 2  cm, ricoprire con il terriccio lasciandolo più basso del bordo del vaso in modo da poter aggiungere sopra uno strato di pacciamatura di foglie o pomice Questa pratica ha il vantaggio di evitare il surriscaldamento del terriccio nelle ore più calde.

Un altro metodo molto efficace è quello è quello di porre alla base della clematide una piantina perenne o stagionale che ombreggi il piede nelle ore più calde. E' sufficiente che questa abbia un’altezza minima di circa 40-50 cm, purchè non abbia radici che entrino in competizione con le radici della clematide.

Per quanto riguarda il sostegno delle clematidi rampicanti, se a ridosso di una parete si possono utilizzare dei graticci in legno, in bambù od in ferro da fissare alla parete, tenendoli opportunamente distaccati dalla stessa almeno 15 cm, oppure molto ornamentali sono gli obelischi in ferro leggero o legno. Naturalmente questi ultimi vanno utilizzati per clematidi che raggiungono altezze di 1.50-2.00 cm max.

 

Potatura

E' bene fare chiarezza, su timori e confusioni che desta la potatura delle clematidi. Su alcune clematidi la potatura è importante perchè stimola l'emissione di nuovi getti ed aiuta ad avere copiose fioriture.

Il genere delle clematidi comprende numerose specie ed infiniti ibridi che hanno la fioritura in diversi periodi dell’anno, alcune fioriscono su legno vecchio altre su legno nuovo, quindi la potatura varia a seconda del periodo di fioritura e della specie a cui appartengono.

In tutte le parti del mondo dove vengono coltivate le clematidi sono suddivise in tre gruppi di potatura, a seconda del tipo di potatura di cui abbisognano.

 

GRUPPO 1 - Leggera pulizia dopo la fioritura

Le clematidi che appartengono a questo gruppo di potatura sono: C. Armandii, le sempreverdi, C. Alpina, C. Macropetala, C. Montana e C. Cirrosa.

Questa potatura è leggera e và fatta subito dopo la fioritura, nei mesi di maggio-giugno. Può essere effettuata, ove necessiti, una potatura di riordino per le specie sopradescritte, sempre dopo la dioritura. 

Per il gruppo Armandii, vista la loro crescita esuberante, potrebbe essere necessaria una potatura di snellimento, solo per esemplari molto grandi. La potatura và effettuata sempre dopo la fioritura, tagliando un ramo a partire dalla base ad 1 mt d'altezza, questa operazione andrebbe effettuata ogni 2/3 anni, oppure si possono cimare i fusti,  sopra ad una coppia di foglie ascellari.

potatura-gruppo-1Potatura Gruppo 1  

GRUPPO 2 - Media potatura a febbraio

Le clematidi che appartengono a questo gruppo sono gli ibridi a grande fiore che fioriscono dalla tarda primavera in poi.

Su queste clematidi i fiori vengono prodotti su legno vecchio,  il taglio và effettuato, partendo dalla base, a 40/50 cm d'altezza, negli esemplari più grandi  si consiglia,i a seconda dell’altezza dei fusti, di ridurli di circa la metà.

 

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Potatura Gruppo 2 

GRUPPO 3 - Potatura drastica

Appartengono a questo gruppo gli ibridi a grande fiore che fioriscono in estate, le C. Viticella, gli ibridi di Jackmanii, C. Texensis e le C. Tangutica e tutte le erbacee.

Queste clematidi fioriscono dall’estate all’autunno su legno nuovo, prodotto nell’anno. Vanno potate drasticamente a febbraio a circa 25 cm dalla base.

Per le clematidi erbacee si procede ad una potatura drastica, al livello del terreno, questo perché durante l’inverno  la parte aerea si dissecca completamente, vanno quindi ripulite ed eliminate le parti secche.

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Potatura Gruppo 2

Malattie

Raramente le clematidi vengono colpite da malattie. L’unica malattia causata da un virus, che gli inglesi chiamano “Clematis Wilt” causato da un fungo chiamato Phoma clematidina, può colpire uno o più fusti anche in piena fioritura. Le foglie e i fiori si afflosciano in un solo giorno; alcune volte la pianta rigetta alla base ma non è una regola. I fusti colpiti vanno tagliati fin dove ci sono foglie toniche. Difficilmente la pianta muore.